La casula “San Cristoforo” mette insieme Tradizione ed Evangelizzazione in una combinazione di colori che richiamano la Vita Trinitaria che abita la vita del credente e che lo avvolge e lo accompagna. Tradizione perché sia lo stolone che la stola terminano con una croce dalla quale scendono dei filamenti, in ricordo della “corda di preghiera ortodossa” creata da san Pacomio nel IV secolo D.C., con la quale si invoca incessantemente il nome di Gesù. Le nappe sulla stola, insieme ai filamenti legati alla croce, simboleggiano il Regno dei Cieli, a cui si giunge attraverso la Croce, e anche le grazie scaturite da una vita “Cristocentrica”. Evangelizzazione perché il nome “Cristoforo” significa “portatore di Cristo” ossia colui che continua a portare nell’oggi il Vangelo di Cristo.
Il susseguirsi delle croci rosse e oro sullo stolone ricorda il cammino del cristiano segnato dalla Croce Gloriosa di Cristo ossia dalla Vita nuova del Cristo che morendo ha aperto all’umanità le porte della Vera Vita.
I colori maggiormente utilizzati sono l’oro per simboleggiare la santità e la fedeltà di Dio, la Sua gloria e regalità, la perfezione della Sua luce sulle quali si poggia la vita del credente; il rosso che richiama il divino e anche il sangue della Nuova Alleanza segnata dal sangue versato da Cristo; il rosso è anche il colore dello Spirito Santo che conduce i passi del credente sui passi di Cristo. Così sulle orme del Figlio, per volontà del Padre e con la grazia dello Spirito diveniamo figli nel Figlio.
La casula “San Cristoforo” mette in luce il mistero del Sacerdozio di Cristo che ognuno, nella propria misura e vocazione, è chiamato a vivere.]
Fra Matteo Lamparella